Le miniere di Servette dai Romani ai tempi moderni: viaggio nel tempo nella miniera di pirite e calcopirite di Saint-Marcel
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VISITA GUIDATA NEL SITO MINERARIO DI SERVETTE ALLA SCOPERTA DI UNA MINIERA RICCA DI STORIA, NEL VALLONE DI SAINT-MARCEL
L’estrazione di pirite, calcopirite (e pietre da macina) inizia in epoca romana, prosegue nel Medioevo e a più riprese nel Settecento, per arrivare all’epoca moderna. Lo sfruttamento più attento risale al XX secolo ed è quello che ci ha lasciato le testimonianze più consistenti di questa importante realtà mineraria.
La storia della miniera si basa su più epoche di sfruttamento: i primi furono i romani che la coltivarono fino alla caduta dell’Impero romano. Rimase quindi abbandonata fino alla fine del XVII secolo quando una frana di grosse dimensioni riportò alla luce alcuni imbocchi. Nei due secoli successivi subentrarono poi nella coltivazione diversi concessionari, che ricavarono rame dal minerale estratto. Nel XX secolo la miniera iniziò a essere sfruttata in modo più attento e furono realizzate importanti opere esterne come teleferiche per il trasporto del minerale, ricoveri per i minatori, impianti per il trattamento, depositi, forge, depositi per l’esplosivo e per i detonatori. La crisi del mercato del rame e lo sviluppo del procedimento per la fabbricazione dell’acido solforico, a partire dalla pirite, mutarono i piani produttivi dei concessionari che privilegiarono progressivamente l’estrazione di materia prima per la produzione, in particolare, di esplosivi. L’ultima fase della storia della miniera inizia nel 1935 con l’arrivo della Società Anonima Costruzioni A. Brambilla di Milano. La Società razionalizzò la coltivazione e fu introdotto l’utilizzo dell’energia elettrica e dell’aria compressa, necessarie alla meccanizzazione della coltivazione, fino ad allora condotta esclusivamente con strumenti manuali; furono costruiti nuovi alloggi a Chuc – la parte più recente della miniera – per le maestranze e il direttore. Il cantiere di Chuc proseguì le attività fino al 1959 quando le condizioni di mercato non permisero più una redditizia attività di estrazione della pirite, fino alla chiusura definitiva nel 1967.
Grazie al contributo dell’Unione Europea, il sito è stato oggetto di importanti lavori di sistemazione e valorizzazione che lo hanno reso oggi visitabile.
Il sito si sviluppa fra 1720 m e 1850 m di quota, in un contesto naturale e paesaggistico di pregio, all’interno della Zona di Protezione Speciale Mont Avic-Mont Emilius, inserita nel sistema Natura 2000.
La visita guidata conduce alla scoperta dell’attività estrattiva, delle fasi di lavorazione del materiale, della vita del minatore e dei risvolti economici e sociali correlati:
- l’abitazione del guardiano, con il suo allestimento interno caratterizzato da ambientazione con oggetti d’epoca;
- il villaggio minatori, la forgia, gli edifici di servizio;
- la polveriera, il deposito detonatori;
- due gallerie di estrazione – la San Giacomo e la 1815 - oggi allestite con modalità immersive che permettono di vivere l’esperienza del minatore;
- la Decauville e la teleferica "va e vieni";
- la slittovia;
- i depositi di scorie dove si può osservare e toccare con mano il resti del materiale estratto;
- i resti dell’antica fonderia di Trèves, punto di accesso al sito.
Obbligatoria entro il 21 ottobre 2016 (ore 12) contattando Percorsi alpini, gestore del sito minerario.
In base all’ordine d’iscrizione, verrà stabilita la suddivisione dei partecipanti nei 4 turni di visita.
Assicurazione non necessaria
Regione Autonoma della Valle d’Aosta – Assessorato territorio e ambiente (struttura Attività estrattive e Rifiuti);
Comune di Saint-Marcel
Percorsi Alpini di Percorsi a.s.d.