Geoeventi a cascata - La valle delle cascate di Mistretta
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Per la Settimana del Pianeta Terra sono state organizzate due giornate consecutive che prevedono le visite escursionistiche in due complessi di cascate nel magnifico scenario del Parco dei Nebrodi (Sicilia nord-orientale). Da oltre 2 anni Mistretta, cittadina nebroidea che vanta il titolo di “Città Imperiale”, avverte la presenza di turisti provenienti d’ogni dove richiamati dalla Valle delle Cascate, attrazione turistica riscoperta e promossa dall’Associazione ambientalista-culturale La Valle delle Cascate. Per tale motivo si vuole dare la possibilità di visitare le bellezze naturalistiche di questo sito fluviale composto da 10 cascate che si susseguono in pochi chilometri “come 10 sorelle unite dalla stessa linfa vitale, ma differenti tra di loro per morfologia e carattere”. Il percorso all'interno della valle permette di ammirare i salti d’acqua creati in corrispondenza di faglie che interessano imponenti affioramenti rocciosi prevalentemente quarzarenitici. La morfologia dell'area si presenta unica e spettacolare conferendo enormi valori naturalistico e scientifico alla valle. Quattro delle cascate, rispettivamente la cascata Argentea (8 m), la cascata Pietrebianche (33 metri), la cascata Salto del Cerbiatto(6 metri) e la cascata Velo di Sposa (15 metri) si adagiano lungo il fianco del Monte Piano (950 m.s.l.m.), mentre sul lato sinistro sovrastato da Monte Castelli(1566 m s.l.m.) ecco spuntare da un profondo canyon il doppio salto la cascata Carrivalli Rosy Grace (10 mi), la cascata Acquasanta (6 m) e la sua dirimpettaia cascata Riscifu e/o cascata delle Fate (25 m) (così battezzata per la particolare rifrazione del sole che si crea su di essa dando origine all’arcobaleno). I due canyon con i rispettivi torrenti generati da acque meteoriche si incontrano dopo pochi chilometri creando un unico torrente ad altezza di contrada Farà che, a distanza di circa 1,5 km, in contrada Ciddia in corrispondenza dell'omonimo ponte, crea un ulteriore salto: la cascata Ciddia e/o dell’Amore (7 m) chiamata così per la presenza della capelvenere, una felce (assente nelle altre cascate) che predilige zone ombreggiate ed umide, riportata in mitologia da Teocrito e conosciuta anche come chioma di Venere o barba di Plutone. Alla fine del torrente San Martino, prima che esso si tuffi nel fiume Serravalle, chiude il complesso la cascata Kuttufa con due salti, non sullo stesso asse, divisi da una profonda marmitta di raccolta.
ORGANIZZATORI:
Centro Studi Rischi Geomorfologici dei Nebrodi (CERIGE) costituito da Parco dei Nebrodi, Consiglio Nazionale dei Geologi, Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia, Università degli Studi di Messina, Università degli Studi di Palermo.
SIGEA - Società Italiana di Geologia Ambientale
Con la gentile collaborazione di:
Associazione ambientalista-culturale "La Valle delle Cascate"
Associazione Naturalistica "I Nebrodi"