Un Museo a cielo aperto
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A Civita di Bagnoregio e nella circostante "Valle dei Calanchi" (corrispondente alle valli del Rio Torbido e del suo affluente sinistro Fosso di Bagnoregio) i processi di modellamento della superficie terrestre sono caratterizzati da una intensità e da una velocità tali da tradursi in un "paesaggio vivente" di straordinaria bellezza e particolarità, tra i più affascinanti del territorio nazionale. I versanti sono costituiti da argille limoso-sabbiose e limi argilloso-sabbiosi di origine marina, riferibili al Pleistocene inferiore, ricoperti da depositi vulcanici del "Distretto Vulcanico Vulsino" del Pleistocene medio. Tutta l’area è contraddistinta da una rapida evoluzione dei versanti legata a fenomeni complessi interagenti fra loro, che si manifestano attraverso molteplici tipologie di frane (sia per quanto riguarda i meccanismi di movimento, sia per le velocità e i materiali coinvolti), che da lungo tempo incidono negativamente e profondamente sulla vita nel borgo.
Civita di Bagnoregio e la "Valle dei Calanchi” rappresentano un’area di interesse paesaggistico straordinariamente rilevante da valorizzare e salvaguardare, con caratteristiche che la rendono praticamente unica a livello nazionale. Tali caratteristiche sono:
- la varietà, la rapidità e l’elevata diffusione dei fenomeni di instabilità dei versanti;
- la possibilità di ricostruire con precisione il susseguirsi nel corso degli ultimi secoli delle modificazioni indotte sul nucleo urbano dall’evoluzione geomorfologica, attraverso l’esame di documenti e mappe;
- la struttura urbanistica e architettonica del borgo;
- l’alto valore faunistico – vegetazionale e la straordinaria bellezza panoramica della “Valle dei Calanchi”.
Quanto elencato rende potenzialmente tutta l’area un vasto laboratorio naturale a cielo aperto dove unire:
- la diffusione della cultura geologica e della prevenzione dei rischi naturali,
- la sperimentazione di sistemi di monitoraggio e di tecniche di consolidamento che garantiscano la salvaguardia paesaggistica e la compatibilità ambientale degli interventi,
- la tutela e la promozione turistica del territorio.
A Civita di Bagnoregio è attivo dal 2012 il “Museo Geologico e delle Frane”, che sotto la guida dal direttore prof. Tommaso Ponziani, ha fin dalla sua apertura rivolto una particolare attenzione al controllo del territorio e alla descrizione dei fenomeni in atto sui versanti.
Da diversi anni infatti i geologi del Museo sono impegnati in un’attività quasi quotidiana di controllo del territorio, che si è concretizzata a partire dal 2013 nella pubblicazione del “Bollettino geologico della Teverina”, in cui ogni sei mesi vengono presentati articoli divulgativi che illustrano le peculiarità geologiche del territorio e sono descritti i fenomeni di instabilità, attraverso una scheda sintetica che ne riporta le principali caratteristiche, una stima qualitativa del livello di rischio, le problematiche (e le incognite), e le proposte sugli interventi da realizzare.
Il “Museo Geologico e delle Frane” rappresenta una tappa fondamentale per comprendere le ragioni e le problematiche di uno dei posti più affascinanti al mondo. Il Museo illustra la storia e la lotta di Civita di Bagnoregio per la sua sopravvivenza, descrivendo la storia geologica dell'area, i processi di instabilità in atto sui versanti, le opere di monitoraggio e di stabilizzazione, le frane storiche.
Modalità di iscrizione: iscrizione tramite mail info@museogeologicoedellefrane.it e sul sito www.museogeologicoedellefrane.it (dal 15 settembre).
Quota iscrizione: contributo di 8€ (include: ticket di ingresso a Civita; escursione; visita guidata al Museo; acqua 0,5 l e caffè; mappa e guida turistica di Civita). Gratuito per i bambini sotto i 14 anni accompagnati dai genitori.
Assicurazione non necessaria
Museo Geologico e delle Frane, Associazione Culturale Geo Teverina