Le tracce fossili dei primi Italiani: diavoli o uomini? Quale destino per un geosito unico al mondo?
Il convegno, organizzato dall'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale (Prof.ssa Elena Garcea e Dr. Adolfo Panarello, rispettivamente, Dipartimento di Lettere e Filosofia - Laboratorio di ricerca sull’evoluzione comportamentale e cognitiva; e Dipartimento di Scienze Umane, Sociali e della Salute – Laboratorio di Ricerche Storiche e Archeologiche dell’Anatichità), è concepito come un’intera giornata dedicata alla conoscenza di un geosito celeberrimo, quello delle cosiddette “Ciampate del diavolo” (Vulcano di Roccamonfina, Comune di Tora e Piccilli, prov. di Caserta) salito alla ribalta mondiale da oltre tre lustri per contenere orme umane fossili fra le più antiche del mondo, ma che non perde occasione di regalare sempre nuove e affascinanti scoperte, capaci di delineare un ritratto via via più dettagliato dell’aspetto e del comportamento dei predecessori dell’uomo in Europa.
I nuovi studi hanno però restituito anche un’altra certezza: la superficie con le evidenze fossili è a rischio imminente e necessita di un intervento non più procrastinabile di adeguata tutela e conservazione. Nonostante la “certificazione di autenticità” della prestigiosa rivista NATURE (nel 2003), la pubblicazione di report scientifici di rilevanza internazionale e l’attenzione mediatica mondiale, purtroppo il geosito non è ancora adeguatamente tutelato e valorizzato e corre il rischio di perdere una parte significativa del suo potenziale paleontologico e turistico.
Il geovento si dovrebbe svolgere in due giornate, una (20 ottobre 2017) con un convegno scientifico coordinato dalla Prof.ssa Elena Garcea e dal Dr. Adolfo Panarello, da svolgersi nelle strutture dell'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, e un'altra (21 ottobre 2017) direttamente sul sito paleontologico delle "Ciampate del diavolo", curata dal Dr. Adolfo Panarello, che potrà essere visitato e conosciuto sia in chiave scientifica sia in chiave turistica.
I recenti studi sull’età e l’identità degli autori delle “Ciampate del diavolo” permettono di correlarle ad un altro sito straordinario nello stesso territorio, il sito di Campogrande, in provinica di Frosinone, dove è stato rinvenuto il famoso cranio di Ceprano, attribuito al progenitore di Neanderthal, Homo heidelbergensis, la stessa specie degli autori delle Ciampate. La correlazione tra i due siti non era mai stata fatta in precedenza e questo evento sarà una grande occasione per sottolineare il contributo del Basso Lazio e dell’Alta Campania alle nostre conoscenze sull’evoluzione dell’uomo.
In occasione del convegno sarà, inoltre, inaugurata una mostra, nei locali dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, in cui verranno esposti un calco del cranio di Ceprano e alcuni strumenti litici provenienti dalla provincia di Frosinone, che potevano essere stati prodotti e utilizzati sia dall’uomo di Ceprano che dagli autori delle “Ciampate del diavolo”.
Assicurazione non necessaria
Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale (Dipartimento di Scienze Umane Sociali e della Salute, Dipartimento di Lettere e Filosofia, Laboratorio di Ricerche Storiche e Archeologiche dell'Antichità); Associazione Italiana per lo Studio del Quaternario (AIQUA); Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Caserta e Benevento; Comune di Tora e Piccilli; Camera di Commercio di Frosinone; Aspiin Frosinone