La spiaggia e i laghetti di Marinello a Capo Tindari: tra geologia e bellezze naturali
L'area lagunare di Marinello, sottoposta ad imponenti variazioni morfologiche che ne hanno modificano la linea di spiaggia, creando laghetti litoranei salmastri semipermanenti e temporanei, rappresenta un vistoso sistema di frecce litorali, unico luogo nella costa tirrenica siciliana, la cui origine risale a circa 150 anni fa, come riportato da una cartografia dell'Istituto Geografico Militare datata 1865. Luogo di immensa bellezza, è stata istituita Riserva Naturale Orientata nel 1998 ed affidata alla Provincia Regionale di Messina. Si estende su una superficie di circa 378 ettari, ancora in buono stato di conservazione e la cui peculiarità è quella di contenere in una così ristretta porzione di territorio una notevole quantità di ambienti. Si passa infatti dalle sabbie marine costiere agli ambienti lacustri salmastri, ai ripidi pendii ed alle rupi a strapiombo sul mare. Ove il territorio lo consente, ci sono anche coltivazioni di viti ed ulivi, che ben si integrano nel paesaggio della Riserva. I laghetti salmastri costituiscono insieme ai laghi di Ganzirri gli ultimi esempi di ambiente salmastro costiero tuttora presenti nella Sicilia nord-orientale. Anche la fascia costiera ha un aspetto affascinante e selvaggio, con un succedersi di insenature, piccole spiagge sabbiose e pareti a precipizio. In queste rocce, che sprofondano nel mare, si apre una suggestiva cavità naturale: la Grotta di Donna Villa, all'interno della quale si trovano imponenti formazioni di stalattiti e stalagmiti, nonché i solchi di battente marino e depositi con faune di vertebrati fossili del Pleistocene, di grande interesse paleontologico. All’interno della Riserva sono numerose le tracce lasciate dall'uomo sin dalla preistoria, come gli interessantissimi resti archeologici dell'Acropoli dell'antica Tyndaris, fondata nel 396 a.C. nel periodo della colonizzazione greca da parte di Dionigi il Vecchio tiranno di Siracusa e di cui oggi possiamo tra l’altro ancora ammirare l’immenso patrimonio storico-archeologico. Terra ispiratrice di poeti e scrittori (da Quasimodo a Camilleri), Tindari è luogo di incomparabile bellezza. Il capo è un balcone naturale e su di esso sorge il Santuario della Madonna Nera, inoltre è possibile osservare la sconfinata distesa del mare Tirreno dai cui fondali si ergono le isole vulcaniche dell’arcipelago delle Eolie.
L’escursione a margine del convegno che offrirà spunti riguardanti i necessari argomenti sia di conoscenza del territorio sia delle potenzialità di sviluppo attraverso la sua valorizzazione e fruizione, si articolerà lungo il sentiero “Coda di Volpe”, riscendendolo fino all’area lagunare di Marinello, per poi ripercorrerlo in senso contrario per ritornare al punto di partenza presso il “Parcheggio degli ulivi” di Tindari.
Assicurazione consigliata, a carico del partecipante
SIGEA
COMUNE DI PATTI
CONSORZIO TINDARI-NEBRODI
ORDINE DEI GEOLOGI
ASSOCIAZIONE NATURALISTICA DEI NEBRODI