Discesa geologica nel torrente di Matera
Il paesaggio rupestre della Murgia Materana è profondamente diverso dagli altri paesaggi rupestri presenti nel bacino del Mediterraneo.
Spettacolare è la Gravina di Matera, enorme solco calcareo che attraversa il territorio con i suoi venti chilometri di lunghezza, giungendo fin sotto l’abitato di Montescaglioso. Sul fondo di questo canyon, scorre l’omonimo torrente il cui lento cammino delle acque prosegue verso sud costeggiando i Sassi di Matera.
La sua genesi e la successiva evoluzione architettonica degli originari ipogei rupestri, sono state favorite dal peculiare habitat geostrutturale, idrogeologico, geomorfologico e geomeccanico della Gravina di Matera.
Tale peculiare habitat, un unicum in Italia e nel mondo, è generato da una serie di circostanze: una formazione calcarenitica, di età pleistocenica, nota come Calcarenite di Gravina, poggiante su un substrato carbonatico compatto, di età cretacica (il Calcare di Altamura); la facile lavorabilità e scavabilità della roccia calcarenitica, nella quali sono sorte le testimonianze rupestri, perché poco cementata, fessurata e ben stratificata; versanti acclivi ed articolati costituenti la profonda incisione forratica, nota come Gravina, a cui si accompagna un assetto strutturale di tali rocce con strati poco inclinati ma disposti a franapoggio.
L’articolata e aspra geomorfologia della Gravina, è caratterizzata da un andamento tortuoso, aspri anfratti, rotture di pendio, balconcini di roccia si cui si affacciano le grotte rupestri molto suggestive.
Iscrizione tramite mail a geol.violante@gmail.com .
Assicurazione necessaria, a carico del partecipante
Gianluca Violante, socio fondatore dell'APS GeA - Geoturismo e Ambiente

