Paesaggi di Escher in Abruzzo
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Maurits Cornelis Escher, il più grande incisore del '900, visitò l'Abruzzo tra la fine degli anni venti e la metà degli anni trenta, nella scia del "grand tour d'Italie" che aveva caratterizzato gli artisti e gli intellettuali del nord Europa a partire dal '800. Rimase così colpito dalle forme ardite del paesaggio fisico e antropico montano, così diverso da quello pianeggiante olandese, che lo rappresentò in alcune sue opere esposte oggi al museo di Ottawa. L'escursione parte da Frattura Vecchia, borgo colpito duramente dal sisma del 13 gennaio 1915 e successivamente abbandonato quando, nel 1941 la popolazione rimasta si spostò nel nuovo centro. In questo paese venne girato il film "Uomini e lupi" nel 1956 con Yves Montand e Silvana Mangano e Sergio Zavoli girò un famoso documentario sull'immigrazione nel 1962. Il paese è spopolato anche per l'abbandono delle attività silvo-pastorali, una volta fattore trainante dell'economia montana. Si attraversa un percorso tratturale di collegamento con altri centri d'altura e con la Conca Peligna, percorso ora non più frequentato dagli armenti e dalla popolazione per la costruzione di una angusta via di fondovalle che, attraversando un canyon, raggiunge la piana di Sulmona. Questa strada ha favorito ulteriormente l'isolamento dei centri montani che in questo modo hanno potuto conservarsi integralmente nel loro tessuto urbano. Si attraversa, poi il paleoalveo di una frana storica che tra la fine del pleistocene e l'inizio dell'Olocene ha interessato il versante sud occidentale del Monte Rava riversando a valle una mole di 90 milioni di m cubi di roccia sbarrando il decorso del fiume Tasso e formando un lago profondo 33 m: il lago di Scanno, il più grande lago naturale d'Abruzzo dopo il prosciugamento del Fucino. Lo sbarramento ha causato un bacino endoreico, il lago è privo di emissari e si ipotizza la presenza di deflussi ipogei che lo collegano con il lago Pio e il lago di San Domenico, nell'attigua valle del fiume Sagittario. Sono visibili ancora i piani di scivolamento di strati a reggipoggio nella nicchia di distacco, l'escursione percorre un alto-strutturale delimitato da faglie normali responsabili della formazione della valle tettonica nella quale si è formato il lago. L'allineamento montuoso sulla destra idrografica è il risultato di un fronte di sovrascorrimento che ha nel Monte Genzana la sua cima maggiore. L'itinerario si conclude nel centro storico di Castrovalva, borgo costruito su una cresta affilata, immortalato da Escher nelle sue incisioni.
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