Il mare nel cuore della Toscana: quando gli squali serpente nuotavano nel senese

DATA DELL'EVENTO
Sab, 20/10/2012 Ore 10.30-12.30
LUOGO DELL'EVENTO
La Biblioteca di Scandicci, Via Roma 38/A, 50018, Scandicci (FI)
ISCRIZIONE
Non necessaria, ingresso libero
CONTATTI
La Biblioteca di Scandicci, Via Roma 38/A, 50018 Scandicci (FI): tel. 055 7591860-055 7591861, fax 055 7591583. G.A.M.P.S. Scandicci: tel. 338 2504468

Alla scoperta della nascita del territorio toscano attraverso la storia geologica della penisola italiana che ebbe inizio circa 250 Ma fa con il frazionamento del supercontinente Pangea. Il succedersi di molteplici e complesse vicende geologiche hanno determinato una serie di situazioni che hanno lentamente portato alla formazione della radice alpina e della spina dorsale della penisola costituita dalla catena appenninica di cui il territorio della Toscana è parte integrante.
Il paesaggio odierno, le rocce che s'incontrano ed i fossili che riemergono dai sedimenti, osservati ed analizzati attentamente ed inquadrati in un contesto che tiene conto di importanti aspetti quali la teoria della tettonica delle placche, il tempo geologico, la datazione, la natura delle rocce, la stratigrafia ed i processi di sedimentazione, costituiscono le testimonianze attendibili degli straordinari eventi che si sono succeduti e che hanno caratterizzato questa lunghissima storia.
Il paleo-Tirreno, che ebbe i natali circa 30 milioni di anni fa, divenne tra 5 e 1,7 milioni di anni fa molto più esteso dell’attuale Mar Tirreno. Il bacino di allora lambiva le aree in cui oggi sono situate Vinci, Montelupo, San Casciano, Poggibonsi, Siena, Pienza , Chiusi per giungere fino a Orvieto. Era comunque costellato da numerose isole che, oltre a quelle che costituiscono attualmente l’Arcipelago Toscano, coincidono con gli attuali rilievi del Monte Serra, delle colline di Bagni di Casciana, della Montagnola Senese, delle Cornate, delle Colline Metallifere, del promontorio di Piombino, del Cetona, etc.
La Toscana, una terra che cinque milioni di anni fa, in un'era geologica denominata Pliocene, era quindi molto diversa da come la conosciamo adesso: le attuali colline, oggi sporgenti tra le onde dei campi di grano come atolli tropicali, all'epoca erano sommerse dalle acque del Tirreno. Ed è proprio in questo panorama che si sviluppa l’attività di ricerca e di recupero di preziosi reperti paleontologici di enorme valore scientifico. Si viaggia alla scoperta delle testimonianze lasciate tra i calanchi dagli squali preistorici vissuti nelle masse d'acqua che sovrastavano le crete senesi, quando queste erano il fondale di un mare tropicale brulicante di vita. In particolare conosceremo la storia dello squalo serpente, una creatura abissale, e i naturalisti (in particolare Roberto Lawley 1818-1881) che negli ultimi due secoli dedicarono il loro tempo e i loro studi alla conoscenza di questa ancestrale forma di vita che ancora oggi vive nell'oscurità delle tenebre. Storie di uomini che si sono susseguiti, intrecciando i propri destini. Ricordi svaniti nell'oblio, che ricompaiono all'improvviso per definire chiaramente gli eventi passati. Una lunga serie di coincidenze senza le quali nessuna certezza sarebbe stata raggiunta. La storia si ripete attraverso i secoli, ma aggiunge nuove e straordinarie certezze destinate a lasciare un indelebile ricordo fissato nel tempo.



ISCRIZIONE E ASSICURAZIONE
Iscrizione non necessaria
Ingresso libero
Numero massimo partecipanti: 100
Assicurazione non necessaria

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