Il vero paesaggio della Gioconda
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I paesaggi di Leonardo non sono perfettamente duplicabili anche se generalmente corrispondono a inconfondibili e reali luoghi fisici. L’artista-scienziato, infatti, usa tecniche pittoriche finalizzate a una specifica e personale rappresentazione del paesaggio. Spesso costruisce uno scenario intermedio tra un disegno di paesaggio dal vero e una carta topografica, comprimendo e distorcendo le immagini. Sperimenta voli ideali tenendo conto della misurazione delle distanze e della variazione del colore per ottenere infine la visione più possibile tridimensionale. L’innovativo studio scientifico e storico delle Cacciatrici di Paesaggi, Rosetta Borchia e Olivia Nesci, ha dimostrato la corrispondenza del paesaggio reale con quella dei fondali delle opere più famose del genio vinciano.
Il paesaggio immortalato nello sfondo della Gioconda si trova tra il Montefeltro e la Toscana, sfumando poi verso sud, fino al limite del Ducato di Urbino.
La collaborazione tra le due ricercatrici e Carlito Bartolucci, raffinato artista mercatellese, ha permesso di “entrare” nel paesaggio leonardesco e disegnare esattamente i luoghi del fondale.
Dal 3 al 10 ottobre, una inedita e singolare esposizione nella Chiesa di San Francesco a Mercatello sul Metauro (PU) consentirà di prendere visione della ricca documentazione che ha portato al riconoscimento dei luoghi e alla scoperta della vera identità della Gioconda, l’urbinate Pacifica Brandani.
Comune di Mercatello sul Metauro

