Geologia urbana: il centro storico di Genova
Il tracciato proposto intende evidenziare le peculiarità geologiche geomorfologiche ed idrogeologiche del territorio su cui sorge il centro storico di Genova, che hanno da sempre condizionato le scelte urbanistiche e in qualche modo orientato le attività umane in quest’area.
L’itinerario comincia nel cuore più antico della città di Genova, nell’ansa naturale del Molo Vecchio detta insenatura del Mandracchio (1), sede naturale del primo porto in epoca preromana, in corrispondenza con l’arrivo della acquedotto che, a partire dall’alto medioevo, ha rifornito la città e le navi. Si passa quindi alla zona del porto antico, con lo scavo del sottopasso di Caricamento (2) e la stratigrafia dell’antica Ripa Maris, ricca anche di testimonianze archeologiche; in zona si incrociano gli sbocchi di alcuni degli 11 rivi tombinati che discendono fino al porto dall’anfiteatro montuoso che circonda la città. Da qui si risale lungo via San Lorenzo fino alla Cattedrale omonima (3), le cui pietre ornamentali e da costruzione illustrano con efficace sintesi la geologia delle pietre da taglio liguri, comprendendo ad esempio la Pietra del Promontorio (una varietà scura di Calcari del Monte Antola), le rocce verdi (Verde Polcevera, Rosso di Levanto, metabasiti ecc.) fino al marmo di Carrara, appena fuori dal territorio ligure, ma molto utilizzato in architettura anche a Genova fin dall’antichità classica. La tappa successiva è in Piazza de Ferrari (4a), centro della città novecentesca a un passo dal centro medievale, dove si comincia a riconoscere la morfologia a horst e graben caratteristica dell’abitato genovese; la piazza, costruita spianando una collina, poggia sulla Formazione delle Argille di Ortovero, depositatesi durante il Pliocene inferiore sul substrato flyschoide dei Calcari del Monte Antola. Nelle immediate vicinanze è consigliabile una visita alle torri di Porta Soprana (4b), la più elevata delle porte della cinta muraria del 1100 detta “del Barbarossa”, da cui si gode un bel panorama sul grande Graben di Genova. L’ultima tappa comprende l’areale detto “del Castello” (5), una collina naturale che sovrasta l’approdo del Molo Vecchio, sede del castrum della città preromana, romana e altomedievale. Dalla Facoltà di Architettura, che ha sede nell’area sommitale dell’altura, è possibile osservare a 360° il panorama urbano di Genova e dei suoi dintorni: oltre alla morfologia della città che si stende ai piedi della collina (caratterizzata principalmente da tettonica distensiva e azione erosiva marina), ad ovest si riconoscono gli imponenti rilievi del Gruppo di Voltri, costituiti principalmente da rocce peridotitiche metamorfiche alpine, mentre ad est si delinea allungato sul mare il Promontorio di Portofino, la cui caratteristica morfologia è legata alla presenza dei conglomerati omonimi, depositatti sui flysch torbiditici noti come Calcari del Monte Antola, che costituiscono anche il substrato roccioso della città.
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